Polo del Lusso: gli investitori spiegano il progetto a Commercianti e Sindacati

Nuovi incontri fra i promotori del cosiddetto Polo del Lusso e i rappresentanti delle categorie economiche e sociali della Repubblica.
Due incontri separati, uno di seguito all'altro, in sedi ovviamente diverse. Dapprima l'incontro con i commercianti e poi, il colloquio con le due confederazioni sindacali, CDLS e CsdL. Un dialogo per spiegare ulteriormente, nei dettagli, il progetto complessivo del “Luxury Departement Store San Marino”, esporre le ricadute sul tessuto economico sammarinese, illustrare i piani di intervento dell'iniziativa. 30 milioni di euro l'investimento globale, in tre anni; circa 350 occupati a pieno regime e qualcosa come 6 o 7 milioni di euro di gettito di monofase previsti per il fisco sammarinese. Le organizzazioni sindacali guardano con interesse al progetto, considerate le opportunità occupazionali che si prospettano, ma vogliono capire di più rispetto alle prime indicazioni ottenute in un incontro precedente. Di qui la volontà di sedersi allo stesso tavolo per snocciolare numeri e cifre, valutare il piano di fattibilità, considerare i vari passaggi del progetto.
Ai commercianti, poco prima, gli investitori avevano esposto i propri piani e portato una serie di rassicurazioni: “il flusso di visitatori al Polo che dovrà nascere a Rovereta, consentirà di incrementare anche le presenze nel centro storico, nella parte alta del monte”. Ma i commercianti restano dubbiosi, come specifica l'Usot in un nota del pomeriggio in cui esprime preoccupazione per i dati turistici in calo e sul Polo del Lusso conferma le perplessità per quella che gli appare più una speculazione edilizia che un progetto di sviluppo del Paese. “Rischia – scrive l'Unione degli Operatori Turistici - di interferire e bloccare i flussi rivolti a San Marino, aiutando il turismo rivierasco piuttosto che quello sammarinese. Un progetto del genere – aggiunge - può portare beneficio a tutto il sistema turistico – commerciale sammarinese solamente se, in contemporanea, si crea un richiamo nel Centro Storico e si avviano i progetti di sviluppo turistico da troppo tempo fermi nei cassetti del Governo”

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