“La previdenza pubblica e privata in una società che cambia”

“La previdenza pubblica e privata in una società che cambia”.
La base della piramide delle età si restringe sempre di più: a una riduzione delle nascite corrisponde un aumento della speranza di vita. Si stima che nel 2045 il 42% della popolazione in Italia sarà composta da anziani, a netto discapito dei sistemi di welfare, anche i più collaudati come quello sammarinese. A San Marino nel 2058 il rapporto tra pensionati e lavoratori salirà addirittura al 78%. Dunque, cosa fare? “Occorre mettersi in sicurezza - sottolinea il Segretario alla Sanità Podeschi – e fare interventi con costi sostenibili e graduali”. Per il Rettore, Giorgio Petroni quello delle organizzazioni integrative, ad esempio, è un mondo rilevantissimo. Stiamo assistendo ad un ritorno al passato – ricorda – basti pensare all’aumento delle mutue.
Il dibattito è più che mai aperto, anche grazie all’esperienza di una squadra di validi accademici attuari. Sul previdenziale pubblico, l’ago della bilancia resta l’età pensionabile. “Allungarla – sostiene Lucia Vitali, ordinario di economia e finanza delle assicurazioni alla Sapienza di Roma – è la chiave su cui agire”. A fianco, c’è la previdenza complementare, tra opportunità e punti critici. Il processo di riforma in corso sul Titano mira a rivedere sia le prestazioni sia il livello di contribuzione, cercando di far “dialogare” il più possibile primo e secondo pilastro.
Nel video le interviste a Paolo De Angelis – ordinario di Matematica attuariale e finanziaria (Università La Sapienza, Roma) e Paolo Pasini - direttore generale ISS.

s.p.

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