Logo San Marino RTV

Programma economico, dopo 5 anni di recessione si attende crescita del Pil

12 ago 2014
Programma economico, dopo 5 anni di recessione si attende crescita del PilProgramma economico, dopo 5 anni di recessione si attende crescita del Pil
Programma economico, dopo 5 anni di recessione si attende crescita del Pil - Dopo cinque anni di recessione nel 2015 si prospetta una crescita del Pil dell'1% e nel consuntivo i...
Dopo cinque anni di recessione nel 2015 si prospetta una crescita del Pil dell'1% e nel consuntivo il disavanzo di bilancio potrebbe assestarsi al di sotto dei 24 milioni.

Il Pil ha perso circa il 24% nel quadriennio 2009-2012, ma nel 2015 potrebbe riprendersi di un punto percentuale. Ciò è avvenuto perché, si legge nel programma economico 2014 e come aveva sottolineato a suo tempo anche il Fondo Monetario, San Marino ha perso buona parte della ricchezza che proveniva dall'esterno: ora si passa ad un nuovo modello economico, non solo fondato sulla trasparenza, ma sulla consapevolezza che i servizi e le tutele sociali d'ora in avanti dovranno dipendere da un sistema capace di coprire per intero il costo di tali servizi, senza ricorrere al debito pubblico. “San Marino è diventato un paese reale”, si legge, quando fino a pochissimi anni fa i capisaldi poggiavano su segreto bancario, anonimato societario e differenziale fiscale. Poi però il sistema ha subìto una serie di shock, come lo scudo fiscale che ha pesantemente drenato i depositi bancari, l'inclusione in black list che ha costretto alla chiusura o al trasferimento in Italia di numerose imprese sammarinesi e la crisi globale. L'economia cerca di reagire, ma sempre l'FMI aveva stimato come alcune perdite difficilmente si recupereranno, un 75% è da considerarsi permanente, proprio a causa del cambiamento di modello economico. La storia recente racconta in modo puntuale cosa è avvenuto in pochi anni. Il settore manifatturiero ha retto fino al 2010 poi è crollato, il finanziario è responsabile del 25% della contrazione del Pil nel 2010, e quello delle attività immobiliari e servizi alle imprese è il maggior contribuente alla perdita subìta 4 anni fa con -34,4%. Intanto si parte però dai conti, il Titano si presenta con le carte in regola per quanto riguarda i rapporti tra debito (pari a 299 milioni di euro) e Pil e disavanzo, inizialmente previsto a 31 milioni e 423mila, ma che il consuntivo ha ridotto a 24, in trend calante, quindi passibile di ulteriore miglioramento. Cosa che ha potuto scongiurare la seconda tranche della patrimoniale inizialmente prevista, di ulteriori 10 milioni.

FB

Riproduzione riservata ©