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Il punto sul contratto turistico-alberghiero

22 dic 2012
Il punto sul contratto turistico-alberghiero
Il punto sul contratto turistico-alberghiero - Un contratto accolto con grande soddisfazione dalle associazioni interessate.
Gli aumenti ci sono, circa un 3% fino al 2014. E il contratto piace alle parti – confederazioni CSU, Usot, Osla e Anis - perché è piaciuto il metodo, confronto e condivisione, ma anche perché è un contratto che non si ferma ai numeri.
Piccole e medie imprese, molte a conduzione familiare - 300 fra alberghi, bar e ristoranti – per 1000 addetti: un settore vitale sul quale si punta per il rilancio di San Marino. Da un lato, la sua immagine all'esterno – ricettività e ospitalità quali biglietti da visita positivi. Poi, all'interno, nel momento della crisi, quale comparto che possa intercettare forza lavoro, assorbendo occupazione. A questo scopo, gli incentivi per facilitare lo scambio di domanda e offerta con il salario d'ingresso: d'ora in poi sarà svincolato dall'età del lavoratore, non più solo per i giovani, e più orientato a garantire riqualificazione professionale, formazione, fornendo competenze trasversali.
Ancora, strumenti per aiutare la destagionalizzazione, fissando criteri per la definizione dell'orario medio di lavoro e introducendo la banca delle ore, con 42 ore e mezzo di flessibilità nell'anno. Nel momento della crisi, accanto agli ammortizzatori sociali, arriva un aiuto a garanzia delle aziende in crisi: Fondo Servizi Sociali fissato, nei 3 anni, a 25mila euro.
[Nel video, l'intervista a Filippo Bronzetti, Presidente USOT]

Annamaria Sirotti

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