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Relazioni industriali: il commento del segretario al lavoro

13 ott 2006
Relazioni industriali: il commento del segretario al lavoro
Una relazione, quella del presidente degli Industriali, che il Segretario di Stato al Lavoro, Antonello Bacciocchi definisce stimolante e sottolinea la condivisione dell’analisi sul progetto di sviluppo per il paese a sostegno di una imprenditoria solida, come pure la necessità di un nuovo sistema di relazioni fra industriali e sindacati. “Ognuno – dichiara – dovrà fare un passo indietro e ricominciare a ragionare, impegnandosi per il consolidamento del sistema paese. Se così accadrà – aggiunge – il Governo è pronto fin d’ora a fare la sua parte”. Il responsabile delle politiche del lavoro indica il monitoraggio della nuova legge sul mercato del lavoro come il primo banco di prova e ricorda che la ricognizione è già partita e presto si aprirà il confronto con le parti sociali. "Il sostegno all’occupazione dei residenti e in particolare dei giovani – ricorda Bacciocchi – è un impegno preciso di questa segreteria, le procedure amministrative per il collocamento sono già state sensibilmente snellite, riducendo i tempi d’attesa. Sulla riforma della pubblica amministrazione si sta approntando una precisa linea di intervento. Il tempo delle analisi insomma è finito, si passa ora alle proposte concrete. Sul fronte sociale il Segretario di Stato tira le orecchie agli imprenditori ricordando loro che solo lo Stato impiega le persone diversamente abili. "Tutti i datori di lavoro – afferma – devono partecipare per valorizzare e utilizzare la diversità. Poi un passaggio sull’Ufficio del Lavoro, da anni – dichiara Bacciocchi – sotto organico. In questi giorni – evidenza – si sta completando l’inserimento delle nuove figure professionali, fondamentali per cogliere le finalità della legge sulla dotazione organica". Infine, il titolare delle politiche del lavoro si toglie un sassolino sulla polemica per la figura dell’orientatore: “Il governo – dichiara – ha preso atto di una graduatoria stila da apposita commissione, sulla base di requisiti previsti dalla legge. Non è corretto – aggiunge – parlare di regalie, si tratta semplicemente della presa d’atto dell’esito di un interpello fra i dipendenti della PA".

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