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La riforma fiscale non piace all'USL che chiede incontri a Governo e categorie economiche

5 ago 2013
La riforma fiscale non piace all'USL che chiede incontri a Governo e categorie economicheLa riforma fiscale non piace all'USL che chiede incontri a Governo e categorie economiche
La riforma fiscale non piace all'USL che chiede incontri a Governo e categorie economiche - Sono preoccupati per l'impostazione della riforma fiscale, che trovano iniqua e carente di strumenti...
Sono preoccupati per l'impostazione della riforma fiscale, che trovano iniqua e carente di strumenti che favoriscano lo sviluppo. “Non si possono aumentare le tasse per coprire buchi di bilancio – dichiarano – ma per migliorare i servizi offerti ai cittadini. Se ci concentriamo sull'imposizione fiscale senza pensare allo sviluppo, finiremo per implodere”. Mettono in guardia sui rischi di contrazione delle possibilità di spesa e quindi di mortificazione dell'economia, fanno notare che in quella riforma non vedono traccia di sviluppo o almeno di mantenimento di uno status economico. “Quella bozza – affermano i vertici dell'USL – deve essere assolutamente rivista”. Per questo chiamano a raccolta tutti i protagonisti della società, per ricercare insieme un miglioramento della normativa. Si rivolgono a categorie economiche, liberi professionisti, banche e sindacati, delusi dall'assenza di una risposta da parte delle altre due organizzazioni, che non hanno mostrato alcun cenno al loro invito al dialogo. Snocciolano i dati per dimostrare che qualcosa non va. In tre anni, dal 2008 al 2011, il gettito fiscale dei soggetti giuridici ha perso 14 milioni di euro di gettito, quello dei prodotti finanziari è calato addirittura del 350%, mentre è cresciuto quello dei lavoratori dipendenti, passato da 19 a 35 milioni. “Con questi trend l'economia non regge”. Vorrebbero l'introduzione di strumenti di verifica e controllo sulla reale capacità di contribuzione dei vari soggetti, una ripartizione equa del carico fiscale, l'introduzione di uno strumento induttivo come, ad esempio, il redditometro, pur mantenendo un sistema di fiscalità leggera, come elemento di competitività del sistema. Non escludono la possibilità di aderire allo sciopero già annunciato dalla CSU, ma prima vogliono capire, valutare i margini di intervento e la volontà di introdurre modifiche. Per la revisione della spesa. Aspettano di conoscere il documento ufficiale e quello elaborato dalla maggioranza, ma intanto stanno lavorando ad una loro spendig review, che veda il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti: i cittadini, le imprese, i lavoratori della pubblica amministrazione. No ai tagli lineari di stipendi o di personale, Sì a mobilità e riqualificazione, con un'analisi attenta del fabbisogno reale dello Stato e degli obiettivi da raggiungere, valutando anche quali servizi lo Stato debba continuare ad erogare e quali no.
Nel video l'intervista a Francesco Biordi – Segretario Usl.

Sergio Barducci

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