
Se in ambienti politici e sindacali non sono mancate critiche verso la riforma fiscale in arrivo, il clima era invece disteso durante la riunione con le associazioni di categoria. Tra i partecipanti c'è chi parla di “dialogo costruttivo” e di diverse proposte accolte.
Il testo del progetto di legge è stato depositato e approderà in Consiglio nella sessione di luglio. Siamo ancora alle fasi iniziali, ma alcune delle associazioni hanno già chiari i rispettivi obiettivi. Usc spiega che, tra il primo e il secondo incontro, sono state recepite alcune delle idee dei commercianti, come le tutele per le piccole e medie imprese e per le ditte individuali. Ma anche per le fasce di popolazione più svantaggiate e “da proteggere”, puntualizza la presidente Marina Urbinati. “Abbiamo trovato disponibilità” all'ascolto, aggiunge.
Durante il confronto, spiega chi ha partecipato, sono state fornite proiezioni con i possibili effetti delle misure. E sarebbe stato confermato l'impegno per introdurre un nuovo sistema di controllo, contro l'evasione. Gli artigiani di Unas si sono concentrati, tra gli altri temi, sul mantenimento delle misure di defiscalizzazione per le nuove attività e per favorire il reinvestimento degli utili in azienda. “I maggiori impegni riguarderanno tutti, altrimenti non sarebbe una riforma – dice il presidente Pio Ugolini – ma al momento (nell'impostazione, nda) c'è equilibrio per le diverse parti sociali”.
Di tutt'altra opinione i sindacati che hanno incontrato il segretario Marco Gatti giovedì e per i quali, alla fine, si andranno a colpire i redditi fissi. All'interno della stessa maggioranza, di recente, Libera aveva bocciato l'impianto del provvedimento. Tutto è ancora in divenire, dunque. Sempre tra le categorie, Osla invita a fare attenzione prima di “aumentare le tasse, sia sulle aziende sia sui lavoratori”. Un'impostazione che, per il presidente Luigi Tontini, nel medio-lungo periodo non porterà vantaggi. “Occorre invece – conclude – incentivare l'apertura di aziende”.