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Riforma pensioni: i sindacati stroncano la bozza "Ciavatta" a partire da quota 103

Critiche severe anche se la Segreteria alla Sanità precisa che si tratta di un testo suscettibile di modifiche

di Luca Salvatori
21 lug 2021

Durissimo il commento della Cdls che – in una nota ufficiale – parla di “Un'accozzaglia di articoli che hanno il solo obiettivo di ridurre le pensioni”. Netta la contrarietà anche da parte della Csdl con il Segretario Giuliano Tamagnini che stronca l'impianto del testo in quasi tutti gli aspetti: dall'aumento dei contributi e dell'età pensionabile all'azzeramento dell'intervento dello Stato sui fondi pensione in caso di pil negativo nel quinquennio. Per l'Usl manca una visione d'insieme e ci sono lacune e anomalie su temi come 'lavori usuranti, tutela delle donne, nuove generazioni”.



Commenti severi e critici da parte di tutti e tre i sindacati, dunque, anche se il Segretario di Stato Ciavatta ha precisato che il testo illustrato è una bozza e come tale è suscettibile di cambiamenti. Tra gli aspetti meno graditi alle organizzazioni sindacali il passaggio da quota 100 – con 60 anni di età – a quota 103 – con 63 anni di età – per poter accedere, con 40 anni di contributi, alla pensione, senza alcuna decurtazione. Sindacati d'accordo anche sulla necessità di un confronto preliminare su tutte le riforme da fare – a partire da quella fiscale – prima di toccare la previdenza. La Cdls, in particolare, ha ribadito la richiesta di “una cabina di regia” con Governo e parti sociali che coordini l'avvio delle riforme strutturali. Una strada tutta in salita dunque per la riforma delle pensioni anche se ai giudizi severi e alle stroncature,  Csdl, Cdls e Usl affiancano disponibilità al dialogo, già dal prossimo incontro con Ciavatta in calendario il 29 luglio.




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