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Rimini: 2013 è l'annus horribilis, più disoccupazione e meno imprese

31 mar 2014
Rimini: 2013 è l'annus horribilis, più disoccupazione e meno impreseRimini: 2013 è l'annus horribilis, più disoccupazione e meno imprese
Rimini: 2013 è l'annus horribilis, più disoccupazione e meno imprese - Il 2013, per il territorio riminese, è stato l'anno più difficile, con un tasso di disoccupazione in...
Il 2013, per il territorio riminese, è stato l'anno più difficile, con un tasso di disoccupazione in crescita ed un calo significativo nel numero delle imprese. Per i prossimi tre anni si prevede una piccola ripresa, inferiore però a quella italiana.

Calano gli avviamenti al lavoro e cresce la disoccupazione. Il quadro economico della provincia di Rimini, redatto da Prometeia, ha più ombre che luci, anche se per il prossimo biennio si prevede una timida ripresa. Rispetto al 2012 sono in flessione le nuove assunzioni, del 12,5%, la percentuale più elevata dal 2009. Ad assorbire mano d'opera è soprattutto il settore del turismo, anche se si tratta di lavori a tempo determinato. Cresce il tasso di disoccupazione, che si attesta sull'11,5%, in crescita rispetto all'anno precedente. Sotto rispetto a quello nazionale, che è del 12,2%, ma sopra al dato regionale, che invece si ferma all'8,5%. In calo anche la produzione, del 2,4% e il fatturato, del 2,3.
Il rapporto curato da Prometeia, arrivato alla ventesima edizione, mette in risalto anche un ristrettezza nell'elargizione del credito, da parte delle banche, e una crescita piuttosto sostenuta nelle sofferenze bancarie, che salgono del 41,1 per cento rispetto al 2012. Positivi i dati sulla bilancia del commercio con l'estero. Le esportazioni salgono rispetto all'anno precedente, anche se lievemente, mentre le importazioni restano sostanzialmente stabili. Tante le imprese che hanno cessato la loro attività, 3 mila e 34 nel 2013, anche se resta alta la vivacità imprenditoriale, con 2 mila e 95 nuove aziende. In calo soprattutto attività di carattere commerciale, i servizi di alloggio e ristorazione, l'agricoltura e le costruzioni.
Gli unici settori in crescita sono i servizi finanziari e assicurativi, le agenzie di viaggio, gli autonoleggi, i servizi da supporto alle imprese.
Qualche nota positiva arriva dagli scenari futuri, con una previsione di crescita, tra il 2014 e il 2016, dell'1,1%. Meno del tasso previsto per la Regione, dell'1,5% e di quello atteso per il territorio nazionale, dell'1,3. Nello stesso periodo aumenterà l'export, come pure il numero delle persone occupate, e, di conseguenza, calerà il tasso di disoccupazione. Negli ultimi mesi del 2013 sono emersi segnali di miglioramento che, in definitiva, aprono la strada alla ripresa, anche se il recupero sarà lento e graduale.

Sergio Barducci

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