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Rinnovo contratto industria, tuona Unas: “Aumenti insostenibili, obbligatori solo per i soci ANIS”

Ieri la firma dell'accordo tra Anis e sigle sindacali sul rinnovo del contratto industria e relativi aumenti retributivi. L'Unas non ci sta: riunisce un Consiglio Direttivo Straordinario. Contesta metodo e sostanza

di Annamaria Sirotti
22 apr 2022
Nel servizio Pio Ugolini
Nel servizio Pio Ugolini

“Individualismo, mono-visione della situazione, congettura economica”. Parole dure dall'Unione Artigiani e Piccole Medie Imprese, all'indomani della firma dell'accordo ANIS – sindacati. Deprecato il metodo, richiamando una “trasparenza che è mancata”, per un tavolo cui “siedono tutti quelli che rappresentano aziende del settore, anche se per una quota di minoranza”, ma su tutto la sostanza, guardando ad aumenti del 6% che definisce insostenibili: “Se per alcuni macro-settori un aumento del genere può essere sostenibile, per la gran parte delle imprese sammarinesi non lo è – dice il Segretario UNAS, Pio Ugolini - ancor più se si guarda alla retroattività da gennaio di quest'anno. E vero che c'è inflazione, ma in realtà è stagflazione; c'è crescita dei prezzi, senza crescita dell'economia”.

Ricorda così come gli associati UNAS che applicano il contratto industria non siano obbligati a corrispondere l'aumento, con un appello anche alle realtà non associate, sono il 25% del comparto - a sostenere questa posizione.

Non è stato firmato un contratto è stato firmato un accordo fra parti sociali – prosegue Ugolini - per quanto ci riguarda è un contratto di secondo livello. Poi si vedrà se questa inflazione è figlia di una situazione circoscritta o se si stabilizzerà in negativo. A quel punto si faranno ragionamenti. Oggi aspettare, prendersi qualche mese di tempo, aiuta le imprese e se aiuta le imprese aiuta anche i posti di lavoro e l'occupazione”.

"Le aziende, spiega ancora l'UNAS, possono delocalizzare, la manodopera no", facendo notare come nelle piccole-medie realtà l'incidenza della manodopera sia pressoché totale. “Non possiamo prendere alla leggera aumenti del 3%” - conclude – suggerendo di pensare piuttosto ad una progressione futura".

Sentiamo Pio Ugolini, Segretario Generale Unas





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