Per San Marino il 2010 sarà l’annus horribilis

Per San Marino il 2010 sarà l’annus horribilis.
I mali antichi, la crisi internazionale, la situazione interna: un mix ad alto rischio non solo per il Bilancio, ma per la tenuta dell’intero sistema. Il Segretario alle Finanze, ospite dell’Assemblea dei Moderati, dipinge un quadro austero, ma dice anche che San Marino ha potenzialità e risorse per uscire da una congiuntura senza precedenti. “La crisi del settore finanziario - ha detto - è stata molto pesante, ma ne stiamo uscendo. Anche se un capitolo determinante è riservato alla vicenda Delta Cassa di Risparmio. Solo quando sarà chiusa, ci farà tirare un sospiro di sollievo”. Si fa sentire lo scudo fiscale, unito ad una fortissima aggressione al Paese, il che rende la situazione ancor più difficile. “Noi dobbiamo far sentire la nostra voce” afferma Gatti. “Ma c’è una situazione internazionale più grande di noi. Non abbiamo potere”. “L’Italia - aggiunge - prende tempo sugli accordi perché vuole curare prima di tutto i suoi interessi. Nel mirino c’è soprattutto la Svizzera per un rientro di capitali stimato in 150 miliardi di euro”. “Per noi sono tanti anche 2 – ha aggiunto Gatti – e non ci consola vedere il Canton Ticino, soffrire più di noi.”
Il Bilancio, ovviamente, risentirà di questa situazione: “Il 2009 dovrebbe chiudere con un passivo di 45/50 milioni di euro. Per l’anno prossimo si vuole restare entro questa soglia, ma vanno messe in campo una serie di misure di contenimento”. Intanto si tagliano i costi del 13%, risparmiando su consulenze, pubblicità e iniziative. Si mantengono gli investimenti sul territorio e la copertura per la spesa sanitaria, che si aggira sugli 80 milioni. “Nessuno andrà a casa”, sottolinea Gatti. Almeno nella PA. Nel privato sarà tutta un’altra cosa. “Il 2010 sarà l’anno peggiore in assoluto” avverte. Ci sono i provvedimenti che vanno in aiuto delle aziende e delle famiglie. Ma nessuno, dalle banche, alle imprese, alla Pubblica Amministrazione, assumerà nuovo personale. Sarà questo il grande problema dell’anno prossimo.

Sonia Tura

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