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San Marino al sesto posto fra i paesi più stabili del mondo

26 mar 2008
Euro - simbolo
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La Repubblica di San Marino al sesto posto, nel mondo, per stabilità. Lo afferma l’agenzia di Rating Janès Information Group, che per un anno ha messo sotto la lente d’ingrandimento 235 paesi stilandone una graduatoria. In testa a tutti, per stabilità, è lo Stato del Vaticano, seguito da Svezia, Lussemburgo, Monaco, Gibilterra e, appunto San Marino. Dietro il Titano ci sono il Liechtenstein, la Gran Bretagna, l’Olanda e l’Irlanda. Al 15° posto la Germania, al 17° la Svizzera. Più bassa la posizione di Francia e Stati Uniti, rispettivamente al 22° e al 24° posto, e dell’Italia, che in questa classifica del rischio paese, si colloca al 27° posto. Nella Top Ten delle maglie nere, cioè i paesi meno sicuri, più traballanti, ci sono Gaza e Cisgiordania, Somalia, Sudan, Afghanistan, Costa d’Avorio, Haiti, Zimbawe, Chad, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana.
San Marino, visitato dagli analisti della Fitch, una delle tre più autorevoli agenzie di Rating al mondo, insieme a Moodys e Standard & Poors, aveva lo scorso anno conquistato la doppia A, qualcosa in più dell’Italia “per via della crescita dinamica del paese nel corso dell’ultimo decennio - scrivevano gli esperti economici nel loro rapporto - del suo elevato reddito pro capite e della solidità delle finanze pubbliche”.
Pur senza trascurare la difficiolltà dei conti pubblici del 2006, la Fitch, rilevava che "San Marino ha affrontato con successo la questione della diminuzione delle entrate congelando i salari del settore pubblico e facilitando la riscossione fiscale. Il settore bancario ha resistito con successo alla fuoriuscita di depositi esteri del 2002 ed è divenuto il motore della crescita economica. Il paese ha tratto buoni vantaggi dall’essere al di fuori dell’UE mantenendo una tassazione attraente ed una legislazione sul segreto bancario. Tuttavia, tale legislazione non è sostenibile nel lungo termine, poiché l’UE cercherà di eliminare qualsiasi scappatoia nella sua base imponibile e manterrà una posizione intransigente nelle trattative con i centri bancari offshore. Tuttavia, il sistema bancario sammarinese gode di vantaggi comparati naturali in quanto fornisce servizi di private banking di medie dimensioni di “nicchia” sostenuti da aliquote fiscali inferiori rispetto all’Italia. Ma per sfruttare tali vantaggi dovrà far fronte alle limitazioni in termini di lavoro specializzato mediante un’apertura del mercato del lavoro. Il continuo rafforzamento del sistema di vigilanza – concludeva il rapporto - sarà importante per mitigare i potenziali rischi derivanti da un settore bancario estremamente ampio e che rappresenta una parte considerevole delle entrate fiscali".

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