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Sciopero BSM, Cda: “Lotta pretestuosa”. Da ABS appello alla responsabilità

25 giu 2018
Banca di San Marino
Banca di San Marino
“Pretestuosa la lotta che il sindacato sta guidando senza riserve”. Porta un indirizzo preciso la nota del cda di Banca di San Marino, nel giorno dello sciopero dei dipendenti. Alle organizzazioni sindacali chiede se nel condurre la battaglia solo nei confronti di BSM “siano mosse da logiche non trasparenti, che non tengono conto dell'interesse dei lavoratori, della conservazione dei posti di lavoro, come della stessa solidità della Banca”.

Il Cda ricorda come tutte le banche abbiano dato disdetta dei contratti integrativi “che aggiungevano costi e benefit” a quelli previsti dal Contratto Collettivo di settore – spiega -, “già di per sé tutelante”. Critiche poi all'atteggiamento tenuto dai sindacati durante i tavoli di confronto “senza interesse nel trovare accordi” fino all'ultima proposta- spiega - rigettata venerdì scorso. Ne ripercorre i punti qualificanti:, tra i quali, il mantenimento di benefit di welfare già presenti nell'integrativo; il premio di produzione previsto da Contratto Nazionale; una riduzione del 5% dello stipendio per tutti, ma mettendo il risparmio a favore di sistemi premianti. E chiude, rinnovando l'auspicio a tornare al tavolo della trattativa con ragionevolezza e responsabilità.

Stessa richiesta – responsabilità - nell'ottica più generale di un sistema che è cambiato e che attende modernizzazione, quella che viene da ABS: nel sollecitare i sindacati ad avviare in tempi celeri la trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo, allarga a tutti l'invito a ripensare “vecchie regole e logiche” proprio nel nome della difesa dei livelli occupazionali. “Regole e logiche – spiega l'ABS - “figlie di contratti collettivi stipulati quando il contesto era di crescita e comunque sovrabbondanti rispetto a quelle applicate in altri settori”. Esempi concreti, mettendo a confronto il valore retributivo di un impiegato del settore bancario con il settore industria: un margine favorevole del 44% e un divario ancora più netto alla luce dei contratti integrativi recentemente disdetti – ricorda ABS - “proprio a causa della loro eccessiva onerosità”.

AS

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