Sciopero generale: "Tutto il Paese in Piazza" e la richiesta CSU per una "nuova stagione del confronto"

Un colpo d'occhio d'effetto, una manifestazione di denunce e richieste, densa nei contenuti, composta nei modi. “Tutto il Paese in piazza”, lavoratori del pubblico e del privato, pensionati, cittadini, anche tanti bambini “perché il futuro – dicono i genitori – è il loro”.

Tanti slogan, per quante le rivendicazioni alla base dello sciopero, riunite sotto due concetti: equità, verità. Equità fiscale: “in un paese in cui il 50% delle società ha imponibili pari a zero o un datore dichiara meno dei suoi dipendenti. Verità: sul “caso titoli”, sul “destino dei fondi pensione (che si chiede tornino da luglio in seno a Fondiss), sulla reale entità del debito pubblico e del bilancio di Carisp; sullo stato di salute delle banche.

Poi pensioni, tagli agli sprechi prima che agli stipendi della PA nell'intervento del segretario Generale CDLS, Gian Luca Montanari: “La democrazia non si ferma a colpi di decreto – dice - siamo in piazza non per litigare ma per farci ascoltare, il nostro mestiere non è far cadere governi, ma risolvere le emergenze del Paese”, chiedendo al governo il confronto sinora negato.

“Aprire una nuova stagione del confronto”, la richiesta del segretario Csdl Giuliano Tamagnini, reiterata alla politica negli incontri con i capigruppo di maggioranza e minoranza, dentro Palazzo.

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AS

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