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Segreteria Finanze: incontro sulla riforma tributaria

7 mag 2008
Stefano Macina
Stefano Macina
Sindacati, categorie economiche e liberi professionisti su come cambierà il fisco nell’illustrazione del Segretario Macina. Per quanto riguarda l’accertamento sono previsti nuovi poteri e attrezzature adeguate per l’ufficio tributario, sparisce la giunta di stima e resta la Commissione competente. Il provvedimento delinea anche il contenzioso. Altro discorso riguarda il quoziente famigliare, una misura volta a sostituire lo “splitting” consentendo l’inserimento nella stessa dichiarazione anche dei famigliari a carico. Viene introdotto un punteggio a seconda delle diverse tipologie famigliari che hanno soggetti bisognosi o disabili con relativi abbattimenti. Prevista inoltre una revisione delle aliquote. Diminuendo anche gli attuali scaglioni a 4-5 in totale. Resta aperta la definizione delle passività deducibili. Uno strumento a favore dei redditi più bassi per il sindacato che si impegna ad ampliare il ventaglio delle spese detraibili da sottoporre al confronto. Per esempio un abbattimento ulteriore per chi paga l’affitto, oppure su alcune prestazioni farmaceutiche. Un altro aspetto, collegato alla promozione degli investimenti, è la possibilità di applicare condizioni fiscali agevolate per settori specifici da incentivare. Per esempio nella ricerca e innovazione. Più in generale settori collegati a obiettivi di sviluppo. “Da un lato per ammodernare – ha detto Macina – dall’altro per attrarre nuovi investimenti”. Le organizzazioni sindacali hanno puntato il dito sull’ equità fiscale, chiedendo interventi mirati, come il superamento del sistema forfetario dei lavoratori autonomi e nuovi strumenti di accertamento dei redditi. Un passo prima del quale la segreteria intende vedere gli effetti concreti del primo modulo di riforma, sui redditi da lavoro autonomo, per la fine dell’anno o l’inizio del prossimo. Più generale il discorso affrontato dalle categorie economiche che hanno chiesto innanzitutto di ridurre l’aliquota per le fasce più alte. Un 45% oramai improponibile; mantenere un sistema fiscale tradizionale, non invadente; pubblicizzare i disposti della commissione. “Manca un discorso di concordato preventivo – ha detto Carlo Giorgi – così come la transazione in caso di contenzioso”. Non è mancata la richiesta di detassare gli straordinari, in vista di un peso non indifferente delle pensioni sul sistema economico.
E si impegna per l’equità, Osla, contraria all’accordo interpretativo sulla politica dei redditi sottoscritto da governo e alcune parti sociali. Lega uno sgravio contributivo non a tutte le aziende a carattere industriale e artigianale – scrive – ma alle sole che applicano integralmente il contratto del settore, indipendente dall’ attività svolta.

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