Sei famiglie su dieci cambiano le abitudini a tavola

Il 60% ha modificato il menù; il 35% ha limitato gli acquisti; il 34% ha optato per prodotti di qualità inferiore.
E' quanto afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori in relazione al rapporto dell'Istat sulla povertà in Italia. Nel contesto dei "tagli" alimentari, si riscontra, tuttavia, che nel primo semestre 2009 si è registrato un aumento di consumi dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Le contrazioni maggiori si hanno nella domanda di derivati dei cereali (-2,8%), soprattutto al pane, ai primi piatti surgelati, e ai biscotti dolci, tiene invece la pasta. Flessioni per la carne bovina ( -2,6%) e avicola (-3%), per l’olio di oliva (-2,7%) e per i vini spumanti (-2,9%). Invariati gli acquisti per carne suina, salumi e ortaggi. Segno + per il latte e i suoi derivati, in particolari formaggi e yogurt. In forte crescita i consumi di frutta che hanno fatto registrare un + 4,8 per cento. La spesa per generi alimentari e bevande si attesta su 475 euro, circa 9 euro in più rispetto all’analogo periodo del 2008.

Lorenzo Giardi

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