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Settimana corta, Cdls: “San Marino, laboratorio possibile”

La Cdls torna a parlare di settimana lavorativa corta e presenta l'ultimo approfondimento dell'analisi, dedicato al processo di implementazione di questo modello, focalizzandosi sul ruolo dei lavoratori.

di Annamaria Sirotti
24 mag 2025

 Un modello organizzativo che funziona solo se costruito insieme a chi lavora. Settimana lavorativa corta: la Cdls nel quarto capitolo di approfondimento, guarda al come, alla messa a terra della transizione auspicata. “Non può essere ridotta ad una semplice riorganizzazione degli orari, non può essere imposta dall'alto” – dice il sindacato – ma deve coinvolgere i lavoratori, valorizzandone competenze e partecipazione, “adattando – prosegue – i modelli ai contesti produttivi e supportando il cambiamento con politiche pubbliche coerenti”. Un approfondimento strutturato anche attraverso l'analisi di studi internazionali e di casi aziendali che propongono buone pratiche. In particolare, l'esempio italiano di Intesa Sanpaolo, che ha operato partendo da una iniziale adesione volontaria dei lavoratori, proponendo mappatura dei processi, formazione del cosiddetto 'middle managment' e sistemi di monitoraggio condivisi.

Lo sguardo al Titano, vedendo in San Marino un laboratorio possibile e che già possiede le condizioni ideali per aprire una fase sperimentale strutturata. Guarda al manifatturiero, settore nel quale centinaia di lavoratori già oggi godono del venerdì pomeriggio libero, attraverso l'organizzazione dell'orario settimanale in 37, 5 ore: “il passo verso le 32 ore lungo 4 giorni – segnala la Cdls – non è solo auspicabile, ma realisticamente percorribile”. Dialogo sociale strutturato, efficacia della rappresentanza sindacale, la prospettiva dell'Accordo di Associazione sono altre leve per una innovazione che metta al centro il tempo come risorsa produttiva, diritto sociale e motore di qualità della vita – conclude lo studio – auspicando San Marino possa divenire esempio di “una transizione che non si limita a ridurre il tempo, ma lo migliora”.





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