Si allarga la protesta sugli aumenti per rette e mense scolastiche

Sull’aumento delle rette per gli asili nido e la refezione scolastica scendono in campo due ordini del giorno di Sinistra Unita e del Partito socialista riformista sammarinese. Chiedono di sospendere il provvedimento, deciso senza confronto con il mondo della scuola e i sindacati. Sullo stesso tema i Ddc avevano presentato una interpellanza, 1 mese fa. Dopo la CDLS, anche la Confederazione del Lavoro si è schierata a favore della petizione lanciata dall’Associazione Pro Bimbi. Una raccolta firme per sospendere la stangata delle rette scolastiche. Firme che saranno consegnate alle forze politiche per manifestare il dissenso verso la delibera. Un membro della giunta di Fiorentino, madre in mobilità, punta il dito sul provvedimento adottato in modo unilaterale, senza informare le famiglie e gli organismi scolastici. La segreteria risponde con i numeri. Le famiglie devono sostenere 4 euro a pasto, i restanti tre euro li mette lo Stato. Tariffe che non venivano toccate da oltre 6 anni. I pasti nel 2009 alle elementari sono stati 260mila e ogni bambino costa alle casse dello Stato circa 9mila euro all’anno, moltiplicati per i 1.565 alunni e i 1.057 piccoli dell’infanzia. Cifra che si alza nei nidi, dove il contributo delle famiglie nella spesa totale è dell’8%. L’adeguamento delle rette porterà a un risparmio di 1 milione di euro destinato a investimenti infrastrutturali proprio nella scuola. Non c’è comunque alcuna intenzione da parte del pubblico di privatizzare il servizio.

Giovanna Bartolucci

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