Si lavora ancora per cercare un punto d'incontro sulla riforma fiscale

Giornate pesanti per il Segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini, che sulla riforma fiscale si sta trovando nella scomoda posizione di chi è tra l'incudine e il martello. Da una parte ci sono i sindacati, che rivendicano un maggiore equilibrio nella pressione fiscale tra lavoratori autonomi e dipendenti, dall'altra la politica, che dopo il passaggio in commissione finanze non intende accettare modifiche sostanziali al testo già varato. Insomma la riforma è a un bivio. L'ennesimo ritocco, sottoposto alle organizzazioni sindacali rischia di essere quello definitivo, l'ultima mediazione possibile, anche perchè il rischio, per Valentini e quindi per la riforma, è quello di non poter contare sui voti necessari in aula consiliare. E allora si lavora alacremente. In casa CDLS si registra un timido ottimismo mentre la confederazione guidata da Tamagnini mostra di essere più scettica. Il nodo resta sempre quello: l'eliminazione di quello che viene interpretato come un diverso trattamento fiscale. Le parti lavorano separatamente per riavvicinarsi il più possibile alle condizioni concordate prima della Commissione Finanze. Un ultimo passaggio e poi si dovranno rompere gli indugi: o i sindacati sciolgono la riserva e firmano l'accordo o il braccio di ferro porterà ad un nuovo scontro che questa volta potrebbe avere come scenario non la piazza ma l'aula consiliare e quindi la politica. Un banco di prova delicato e difficile per il Governo che su questo si gioca la tenuta.

Sergio Barducci

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