Il sindacato convoca l’attivo dei quadri e si prepara ad inasprire la mobilitazione
San Marino, secondo la CSU, è a un bivio: o si risolvono i problemi dell’economia, dello stato sociale, dei rapporti internazionali, oppure il nostro Paese rischia di imboccare la strada della recessione e del declino. Il richiamo forte è alla politica, che deve tornare ad assumere il proprio ruolo democratico, dando risposte alle esigenze dei cittadini. Questi anni, aggiunge il sindacato, ci hanno consegnato una realtà industriale frammentata, composta da una galassia di micro-aziende a bassissima occupazione e con una vita media di 3 anni. Oltre a questo, di importanza capitale sono i rapporti con l’Italia. Le iniziative dell’Agenzia delle entrare verso alcune aziende, oltre a mettere in difficoltà le imprese, hanno alimentato – afferma la CSU – un clima di sospetto che nuoce all’intera economia sammarinese, mentre resta irrisolta la vicenda dei lavoratori frontalieri per precise responsabilità da parte dei due Governi.
Non ci stiamo, dicono CDLS e CSdL, ad assistere a questa continua deriva a cui il Paese è lasciato dalla classe politica. La CSU rilancia tutti i punti del “Piano di intervento sociale e per le riforme” e convoca per lunedì prossimo l’attivo generale dei rappresentanti sindacali. Obiettivo: accelerare la mobilitazione e richiamare le forze politiche e istituzionali alle loro responsabilità, per realizzare una rapida inversione di rotta.