Smac fiscale: OSLA, USC e USOT confermano la serrata del 1 aprile

Saracinesche abbassate fino alle 14. La serrata si farà, in concomitanza con la Cerimonia di Insediamento dei Capitani Reggenti. Clima rovente e protesta corale fra gli associati di OSLA, USC e USOT per uno sciopero, annunciato da giorni, più che mai simbolico. Alle serrande chiuse saranno affissi slogan e messaggi per sintetizzare i motivi del dissenso. Contro la Smac fiscale, definito ancora una volta un “provvedimento iniquo e illiberale, che introduce costi nell'operatività quotidiana, burocrazia e lavoro inutile; che fornisce una pessima immagine del paese e che trasforma la funzione originaria della carta, distruggendo quello che nel 2008 fu uno strumento innovativo di politica economica”. “Serve competenza, non ignoranza”: un altro richiamo a delineare questa volta il metodo, l'atteggiamento del governo, sordo - secondo commercianti e operatori del turismo - alle loro richieste con un provvedimento di politica fiscale calato dall'alto, senza prima testarne l'efficacia.
“Non è un no alle tasse – ribadiscono – che, accanto alle tasse, chiedono misure urgenti per lo sviluppo, che deve partire proprio da commercio e turismo.
Più in generale, dunque, l'attenzione alle politiche per la crescita. Proprio su questo già fissato per il 2 aprile un incontro fra associazioni di categoria e Governo. Sarà quella l'occasione per ribadire un altro no da parte degli operatori, questa volta contrari agli indirizzi che sembrano portare alla nascita del Polo del Lusso a Rovereta. “Non siamo contro i nuovi investimenti – dice il presidente USC Massimo Canti, ma contro la collocazione individuata, che fermerebbe il flusso di visitatori al confine”, chiedendo invece di valorizzare e far passare il rilancio economico dalle aree commerciali già esistenti, Centro Storico in testa. Così il Presidente USOT, Riccardo Vannucci: “Il malcontento nasce prevalentemente da qui, dalla mancanza di misure per sviluppo. Di proposte ne abbiamo fatte tante e a costo zero per lo Stato”, tornando ad articolarne alcune: “No a nuovi alberghi – dice - finché non si mettono in atto eventi o spazi di vera attrazione”, ponendo in testa la valorizzazione del turismo culturale.

Annamaria Sirotti

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