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Sottomarino: il nostro paese è stato svenduto

29 apr 2011
San Marino - Sottomarino: il nostro paese è stato svenduto
San Marino - Sottomarino: il nostro paese è stato svenduto
Apprendiamo con rammarico che in data giovedì 21 Aprile 2011 il nostro Paese è stato svenduto: utilizziamo questo termine in quanto nulla di ciò che è trapelato dal Congresso di Stato permette di valutare in altro modo la decisione presa. Domandiamo ai nostri governanti, che speriamo prima o poi rendano conto al Paese sulle scelte adottate, se la decisione di aprire le residenze è frutto di una consapevole valutazione economica o è pura "collusione" della politica con alcuni addetti del settore immobiliare. A nostro avviso e a malincuore crediamo che la risposta corretta sia la seconda: troppi poteri sono accentrati nelle mani di alcuni "immobiliaristi" sammarinesi che hanno costruito oltre 8.000 appartamenti in eccesso rispetto alla domanda. In un periodo di crisi, quando il capitale investito non rientra e l'investimento non è economicamente produttivo, i prezzi si abbassano per cercare di contenere l'eventuale perdita derivante dall'investimento. Quando non è così, si fa avanti l'ipotesi che il capitale investito non sia solo frutto di una valutazione economica ma anche un modo per "convertire" del denaro in un bene di entità differente.
Questo capita con il denaro di dubbia provenienza. Probabilmente il mercato immobiliare sammarinese non funziona secondo gli standard economici e questo ci dispiace: dispiace il fatto che il prezzo di un appartamento costruito con criteri di dubbia qualità abbia un costo talmente elevato da non permetterne l'acquisto; dispiace il fatto che dopo anni di costruzione selvaggia il costo di tali appartamenti sia rimasto pressoché immutato; dispiace il fatto che questi appartamenti, data la nuova legge del Congresso, potranno essere ceduti a stranieri, non tanto perché lo straniero non abbia diritto ad acquisire un bene in uno Stato estero, ma perché pare non siano state considerate altre alternative. Ad esempio: perché non è stata valutata l'opportunità di dare in prelazione per un determinato periodo di tempo gli immobili esclusivamente ai frontalieri che lavorano a San Marino da oltre 5/10 anni?
Perché non è stata prevista alcuna tassa per l'acquisizione del diritto di residenza, eventualmente proporzionale agli anni già trascorsi in Repubblica rispetto ai 6 precedentemente previsti?
Il dubbio e il problema che ci poniamo riguardano il futuro: cosa potrà impedire, data questa legge che facilita l’acquisirne per diritto, che il Paese diventi la residenza fittizia di cittadini stranieri con tutte le conseguenze anche negative del caso?
Chiediamo una risposta pubblica dei Segretari che hanno valutato questa apertura in modo che possano chiarirci le reali intenzioni di questa legge e quali sono i vantaggi reali per il Paese ed i suoi Cittadini.

Sottomarino
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