Stop alla pesca in Adriatico: da Trieste ad Ancona niente pesce fresco fino al 10 settembre

Fino al 10 settembre vietato gettare le reti per le barche dell'Emilia-Romagna.
Queste le disposizioni nazionali che interesseranno la costa Adriatica nel tratto tra Trieste ed Ancona.
È ripartito lunedì scorso il fermo biologico della pesca che bloccherà le attività della flotta da pesca nazionale.
42 giorni di arresto dell'attività in mare con il sistema a strascico per favorire il ripopolamento del mare e garantire un migliore equilibrio tra le risorse biologiche e l'attività di pesca.
E così il pesce che porteremo a tavola o la grigliata che troveremo nel nostro piatto al ristorante proverrà, nel migliore dei casi, dalla produzione locale di barche della piccola pesca che possono comunque operare o dagli allevamenti nazionali non interessati dal fermo. Nel tratto che parte da San Benedetto e arriva a Termoli, infatti, si potrà continuare a pescare fino al 28 agosto.
Ma il rischio che si corre in questo periodo di interruzione temporanea dell'attività è di ritrovarsi a consumare pescato straniero o congelato.
Ma c'è anche chi non è completamente d'accordo con l'intervallo del fermo adriatico.
Come in tutte le occasioni del fermo pesca occorre comunque fare attenzione a cosa si acquista: sogliole e canocchie sono da prediligere per chi vuole mangiare pesce fresco e locale.
In video le reazioni al Mercato Coperto di Rimini

Silvia Sacchi

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