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Stress test: sonora bocciatura per Montepaschi; BCE, "esito nel complesso positivo"

30 lug 2016
Stress test: sonora bocciatura per Montepaschi; BCE, "esito nel complesso positivo"
Stress test: sonora bocciatura per Montepaschi; BCE, "esito nel complesso positivo" - Diffusi, ieri, i risultati del test sulla solidità delle principali banche del Vecchio Continente.
Al netto dell'allarme terrorismo, e dell'emergenza immigrazione, quella della tenuta del sistema bancario è probabilmente la sfida principale per l'Europa, specie a seguito della Brexit. Tema di importanza centrale anche in Repubblica: dove i cosiddetti “non performing loans” stanno tenendo con il fiato sospeso la cittadinanza, per non parlare delle fibrillazioni in campo politico. Ma il Titano, come noto, non era interessato da questi stress test, decisi dall'EBA. Sotto la lente invece 51 istituti, che rappresentano oltre i due terzi degli attivi del credito europeo. L'esito – è stato detto dai vertici dell'Eurotower – è nel complesso positivo. Un caso a parte – tuttavia - è rappresentato da Montepaschi, che ha ricevuto una sonora bocciatura. In caso di scenario avverso – ovvero caduta del Pil italiano del 6% nei prossimi 3 anni, deprezzamento del valore delle case, e peggioramento del rating sui titoli di Stato – la storica banca senese registrerebbe un catastrofico crollo, a -2,44%, del CET1: parametro che si ottiene mettendo in rapporto il capitale a disposizione della banca e le sue attività ponderate per il rischio. Una boccata d'ossigeno è comunque arrivata in queste ore dalla Commissione Ue; secondo la quale il piano di Mps - di lanciare una raccolta di capitali privati - è in linea con le regole europee. Dai numeri dell'EBA esce in buona salute – invece – Intesa Sanpaolo; test superato anche per Unicredit, Ubi e Banco Popolare; con un Cet 1 comunque inferiore alla media europea del 9,4%. Si salva anche un colosso della finanza come Deutsche Bank, osservato speciale in questi stress test, a causa della sua esposizione sui derivati: 7,8% - il CET1 -, ma con il peggioramento più marcato rispetto al 2015. Tra le banche sistemiche, del Vecchio Continente, si registra la sostanziale tenuta anche della spagnola Santander, della francese Bnp Paribas e dell'inglese Barclays.

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