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La temperatura non è scesa in Banca Centrale

5 feb 2010
La temperatura non è scesa in Banca Centrale
Il Presidente, Biagio Bossone, ha espresso il suo voto contrario, pur sapendo della crisi di fiducia fra il capo della vigilanza e il Governo, manifestata con chiarezza in seno al Comitato per il Credito e Risparmio. Il suo, insieme a quello del Direttore Generale, Luca Papi, è un profondo disagio che ha voluto rappresentare anche ai Capitani Reggenti, incontrati ieri, presidenti di quel parlamento che ha eletto Bossone e espresso il gradimento per Papi. I giornali economici italiani parlano di un terremoto imminente facendo riferimento alle paventate dimissioni dei massimi vertici di Banca Centrale. Il Sole 24 ore avanza il rischio di un azzeramento dell’organo di controllo e interpreta la rimozione di Caringi come una “ritorsione” tutta politica, che rischia di trasformarsi in un autogol e nella decapitaizone dell’Authority. Milano Finanza parla di resa dei conti e di uno scontro istituzionale mentre il Corriere della Sera evidenzia il pericolo di vuoto istituzionale se Bossone e Papi si dimettessero. Un colpo durissimo – scrive – per la credibilità di un Paese che sta rimodellando il proprio sistema finanziario per adeguarsi alle regole internazionali sulla trasparenza.
La posizione ufficiale dei due alti dirigenti di Banca Centrale è tutta nella nota diramata ieri sera, nella quale rilevano la gravità della decisione di sollevare Caringi dall’incarico, che inficia l’autorevolezza dell’azione di vigilanza sul sistema finanziario sammarinese e incrina la credibilità della Banca Centrale. Si dovrà attendere, probabilmente, il Consiglio Direttivo di martedì per conoscere il seguito.

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