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The Market: CsdL punta il dito contro l'accordo occupazionale, “tutela più le aziende che i lavoratori”

Dibattito serrato, ieri, nel corso della conferenza pubblica dal titolo “The Market, opportunità reale per i sammarinesi?”. Il Segretario Lonfernini ha ricordato come più della metà delle persone fino ad ora assunte siano residenti

9 giu 2021

Al centro del dibattito – a poco più di due settimane dall'inaugurazione - l'accordo occupazionale per The Market, che secondo il Segretario CSDL – coordinatore del dibattito - “tutela più le aziende che i lavoratori”, non essendovi alcun impegno concreto per favorire in via prioritaria l'assunzione dei residenti. Ma non solo; “sono chieste altissime professionalità – ha tuonato Tamagnini -, a cui corrispondono bassissime categorie”. Contenuti, è stato detto, che riflettono il mancato coinvolgimento del sindacato. Il Segretario Lonfernini ha risposto con una serie di dati. Fino a ieri erano state assunte 64 persone, per The Market; “di cui 36 o 38” sammarinesi. Dunque più della metà. Ha poi sottolineato come in precedenza fossero stati contattati ben 817 iscritti all'ufficio di collocamento; ottenendo solo 143 disponibilità. E poi un invito ad approcciarsi in modo differente alle logiche di lavoro, specie in realtà di “respiro internazionale” come il polo della moda, per il quale – ha rimarcato – l'investimento è stato di “750 milioni”, e che vedrà la presenza di brand come Prada, Dolce&Gabbana, Roberto Cavalli.




Ricordando le “macerie” lasciate da Covid, ha rimarcato la necessità un “nuovo spirito d'iniziativa”, di “sapersi formare”, di reinterpretare – insomma – un “paradigma mentale”. Incalzanti gli interventi dei rappresentanti delle Opposizioni. Pur ritenendo l'investimento del Polo strategico, in un'ottica di rilancio post-Covid, Eva Guidi – Libera – ha contestato all'Esecutivo la mancanza di una concreta azione di formazione dei sammarinesi: sia giovani, sia persone che hanno perso il lavoro. Da qui l'auspicio affinché si intervenga al più presto. Tranchant Nicola Renzi, RF; ad avviso del quale il Governo attuale “in un anno e mezzo non ha fatto assolutamente nulla”. Il Segretario Confederale CSDL Merlini, analizzando i motivi che potrebbero avere indotto 600 disoccupati a non rendersi disponibili, ha parlato della volontà, da parte delle aziende, di imporre una “flessibilità sfrenata”. “La maggior parte dei rapporti sono esclusivamente a part-time”, e “in alcuni casi con l'obbligo delle trasferte all'estero”. L'orario di lavoro - ha continuato - “viene comunicato di volta in volta, come il giorno di riposo”. E poi una riflessione sui numeri: “i 70 negozi che aprono nella prima fase dovrebbero occupare meno di 350 addetti alle vendite”; in media 5 per ogni negozio. Merlini ha allora osservato come nell'accordo si riconosca alle imprese la possibilità di “distaccare liberamente dall'Italia 3 persone”, e di assumere almeno 2 frontalieri all'atto dell'apertura”. “Per i nostri concittadini – la conclusione – rimangono ben poche opportunità”. Giovanni Zonzini, Rete, ha tuttavia ricordato la precedente legge del 4,5%; sottolineando come questo accordo, inserendosi invece in una politica di “maggior rigore”, a protezione dell'occupazione interna, imponga in realtà dei limiti alle aziende, nell'assunzione di personale di propria fiducia. “Abbiamo delle professionalità acquisite nel campo della vendita di abbigliamento – ha detto dal canto suo il Segretario FUCS Alfredo Zonzini – che comunque vanno riconosciute”. Era auspicabile – ha aggiunto – agire in sinergia con l'Ufficio del Lavoro e il CFP per coinvolgere i disoccupati, “con e senza esperienza, in percorsi formativi e di riqualificazione professionale”, affinché fossero disponibili alle offerte di lavoro di The Market. “Ora – ha concluso – ci troviamo a pochi giorni dall'inaugurazione con una forte carenza di profili professionali adeguati alle richieste”. Da Enzo Merlini, infine, una richiesta. “Chiedo al Segretario di Stato che quelle 38 persone sammarinesi già assunte diventino 140, ovvero tutti quelli che a San Marino si sono resi disponibili”. La serata si è svolta in presenza, ma con posti contingentati, alla Sala Montelupo di Domagnano.





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