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Al tripartito la spaccatura tra le associazioni imprenditoriali è netta

8 lug 2009
tripartito
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Gli Industriali non solo rinnovano le critiche ma sostengono che il lavoro di questi 4 mesi non sia allineato alla realtà “che – affermano – drammaticamente peggiora giorno dopo giorno”. Insomma l’Anis non firmerà il documento conclusivo e a Governo, sindacati e categorie economiche chiede un gesto coraggioso di buon senso per avviare un processo di riforme vere e adeguate alle esigenze delle imprese e del Paese. Una posizione che non mancherà di scatenare le reazioni soprattutto del sindacato, che non vuole più attendere e si appresta a valutare forme di mobilitazione. Gli Artigiani parlano di senso di responsabilità e si dichiarano pronti invece a sottoscrivere l’intesa. Lo comunicano a Governo e sindacati convinti che la soluzione non possa più passare attraverso un braccio di ferro tra le parti sociali.
Per l’Unas è il momento della convergenza. Perplessa sulla firma sembrerebbe anche l’Osla, l’organizzazione degli imprenditori, irrigidita nei giorni scorsi per scelte dell’Esecutivo sulla cassa integrazione, ma in questo caso non ci sono ancora prese di posizione ufficiali. Gli industriali ricordano la crisi che attraversa San Marino che a quella internazionale ne somma una propria, epocale, legata al sistema, i cui effetti non sono ancora del tutto prevedibili, e manifestano preoccupazione per le conseguenze di questa situazione e degli interventi prospettati sul Bilancio dello Stato. Ritengono che le risorse debbano essere destinate principalmente al sostegno dell’occupazione e alla sopravvivenza delle aziende che in questi anni hanno sostenuto l’economia di San Marino. Il Segretario al Lavoro, Gianmarco Marcucci, considera impropria la posizione dell’Anis ma ritiene sia frutto di incomprensioni. “Se gli industriali vorranno disertare il tavolo – afferma – ne prenderemo atto, ma il dialogo deve andare avanti nell’interesse comune di imprenditori e lavoratori”.

Sergio Barducci

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