Turismo col segno meno in Riviera. Ma la stagione è tutta da giocare

L’economia riminese gira tutta intorno al turismo. Il momento, però, è più mai difficile. Il comparto deve vedersela con crisi, imu, l’onda lunga del terremoto. Ad inaugurare la stagione, poi, tante polemiche: dalla sanatoria per i bagnini alla tassa di soggiorno.
Sopravvivere, oggi, diventa un’impresa. Soprattutto per quelle piccole strutture a carattere familiare che dagli anni 60 hanno fatto la fortuna della riviera. Rimini si guarda dentro e s’interroga sul domani. L’industria dell’ospitalità così come la conosciamo riuscirà ad essere competitiva anche in futuro? Per vincere la sfida bisogna investire in tipicità e qualità. Attingere ai valori del passato con uno sguardo al presente. L’offerta, però, deve essere all’altezza. Molte strutture sono rimaste le stesse di quarant’anni fa. La stagione è appena iniziata ma già si registra un calo di vacanzieri. Per Federalberghi siamo a -40% delle presenze turistiche. Intanto ci si prepara alla notte rosa. E c’è chi – nonostante tutto – si dice fiducioso. Nel video l'intervista a Fabio Galli, assessore al Turismo della Provincia di Rimini

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