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Turismo-disabilità, un connubio difficile per la mancanza di strutture adeguate

3 ago 2009
Turismo e disabili
Turismo e disabili
Le vacanze non sono uguali per tutti. Per chi soffre di disabilità, ma anche chi ha particolari esigenze che possono essere legate anche all’età avanzata, a difficoltà di movimento, a necessità di diete particolari come i ciliaci, andare in ferie può risultare complicato, difficile e a volte impossibile. In una società condizionata dall’apparire tutti giovani e belli, il turismo spesso diverta inaccessibile per chi in questi schemi non rientra. Evidente nel Bel Paese la carenza di luoghi di villeggiatura aperti anche ai disabili. A Torino è nato l’Istituto italiano per il turismo per tutti e nelle Marche il progetto Sensoriabilis, per riqualificazione l’offerta attraverso un turismo sempre più accessibile e cogliere ogni opportunità del settore verso alcuni target e segmenti specifici.
Le persone con disabilità in Europa sono 50 milioni. Sarebbero disposte a viaggiare ma sono impossibilitate nel farlo per le difficoltà di accesso alle strutture, se non alle informazioni. 950 milioni invece i viaggiatori nel mondo, anziani con problemi di vario genere, che possono diventare i destinatari di proposte e offerte solo se il mercato fosse attento alle problematiche del turismo accessibile a tutti. Quindi le potenzialità sono tantissime e anche il possibile fatturato è da capogiro. In Europa il mercato dei viaggiatori con disabilità potrebbe creare un giro d’affari stimato in 166 miliardi di euro. Ma qualcosa si muove. All’interno del fondo contro le barriere architettoniche, già esistente, nascerà un dipartimento per coordinare gli interventi del sistema turistico attento al turismo accessibile, con informazioni e indicazioni utili.

Myriam Simoncini

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