Il turismo risale lentamente la china

Onestà tedesca: “ovunque cercherai invano, c'è vita e animazione qui, ma non ordine e disciplina” lo scriveva Goethe nell’800, sull’Italia nei suoi viaggi e lo stesso fascino nostrano colpisce ancora i tedeschi di oggi che sono i clienti più affezionati alla penisola. Lo dicono i dati Istat. Nelle vacanze di Natale sono stati loro a riempire per il 39% gli alberghi italiani, i francesi sono stati il 26% mentre gli svizzeri il 18% ma gli incassi natalizi non bastano e gli albergatori tirano la cinghia e cercano di diminuire i dipendenti. Il 35% dichiara che nel trimestre gennaio marzo terrà chiuso. Quella che si sta delineando è sempre più una vacanza lampo di circa tre giorni per un turismo mordi e fuggi che non allenta i nervi degli albergatori sfibrati dalla crisi. Gli italiani continuano a scegliere le località con turismo stagionale, montagne mari e laghi per il 65% mentre il 34% si rifà gli occhi nelle città d’arte.

Valentina Antonioli

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