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Tutela della proprietà industriale in Cina: seminario della Camera di Commercio

18 ott 2006
Camera di Commercio
Camera di Commercio
Un mercato composto da 1 miliardo e 300 milioni di potenziali consumatori. Logico che la Cina faccia gola agli imprenditori sammarinesi, che difatti da tempo usufruiscono del nuovo servizio di prima consulenza messo a disposizione dalla Camera di Commercio, grazie alla collaborazione di un team di esperti, per conoscere le leggi vigenti, come aprirsi al mercato, come trovare il distributore per i propri prodotti e come avvicinare nuovi clienti. Già oltre 40 aziende si sono rivolte alla sede di Borgo Maggiore e due stanno già operando in Cina. Uno dei problemi maggiori da risolvere è proteggere il marchio. Il seminario organizzato oggi a Domagnano intendeva proprio illustrare agli imprenditori tutti gli strumenti legali che il governo cinese mette a disposizione delle imprese. In Cina la legge riflette l’impronta delle normative internazionali, e il deposito del marchio avviene sia in forma nominativa che grafica, oppure tridimensionale. La novità è riferita all’opportunità di tutelare il proprio marchio anche in lingua cinese. L’ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese a San Marino, Savina Zafferani, ha riferito sullo stato di avanzamento degli accordi bilaterali tra i due paesi: "A breve - ha detto - dovrebbe arrivare un accordo di cooperazione economico e doganale per evitare che i prodotti sammarinesi esportati in Cina siano gravati da dazi, che quindi li sfavoriscono rispetto ai prodotti provenienti dall’Unione Europea".

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