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Tutt'altro che rosea la situazione economica in vista della ripresa di settembre

8 ago 2012
Tutt'altro che rosea la situazione economica in vista della ripresa di settembreTutt'altro che rosea la situazione economica in vista della ripresa di settembre
Tutt'altro che rosea la situazione economica in vista della ripresa di settembre - Gli industriali sottolineano la negativa congiuntura economica generale e invocano per il Paese le s...
“Non ci facciamo illusioni. La ripresa a settembre ci dimostrerà che il periodo che abbiamo davanti sarà ancora difficile e tormentato”. Non hanno dubbi, gli industriali sammarinesi: quello che arriverà sarà un autunno piuttosto duro. Gli indicatori economici non spingono ad ottimismi, il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, lo ha detto chiaro e tondo: “l'economia peggiora ovunque, nel mondo, e anche il 2013 sarà un anno di recessione", smentendo chi ipotizzava una ripresa, seppur timida a partire dalla fine dell'anno. Ma sulla Repubblica grava un peso ulteriore: quello del sistema Paese, alle prese con una profonda trasformazione e in attesa di superare esami importanti ai quali si guarda con grande interesse e qualche apprensione. A ottobre il test più atteso: quello degli esperti dell'OCSE. E' la seconda fase dell'analisi sulla Repubblica e dall'esito dipende l'uscita dalla black list. Un passaggio fondamentale per normalizzare definitivamente anche i rapporti con l'Italia. Dopo la firma dell'accordo Roma dovrà procedere alla ratifica ma anche valutare le condizioni per togliere il Titano dalla sua lista nera, dei paesi non collaborativi. Un nodo fondamentale per l'economia della Repubblica, strozzata fino ad ora proprio dalla permanenza in quell'elenco e dall'ormai famigerato decreto incentivi. Gli industriali ricordano anche il mancato passaggio parlamentare della riforma tributaria. In quel provvedimento erano previsti interventi significativi, come la previsione del reato di evasione fiscale, attesi dagli organismi internazionali e dal Governo italiano. “Votare quella legge – afferma il segretario generale, Carlo Giorgi – è fondamentale e il nuovo governo che si insedierà dovrà farlo immediatamente, dargli una priorità assoluta”. Giorgi ribadisce la necessità di restituire competitività al Paese, di ridurre una spesa corrente che impedisce investimenti e pregiudica il futuro e rilancia l'appello alla politica perché faccia la propria parte: “Noi - dichiara - cercheremo di affrontare al meglio i mercati, ma certe scelte dipendono solo da loro”.

Sergio Barducci

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