Ucs: "Stop ai rincari, ci vuole una legge". Righi: "Il vuoto normativo va colmato"

Ucs gioca d'anticipo. Dopo le segnalazioni ricevute durante la “fase 1” su rincari di una serie di beni, l'organizzazione si appella alle istituzioni per evitare nuove storture. I consumatori mettono in evidenza, soprattutto, crescite nei prezzi di alcuni generi alimentari, nella spesa complessiva per consegne a domicilio, per gel igienizzanti e dispositivi di protezione.

Dalla Segretaria di Stato all'Industria e al Commercio disponibilità a ragionare. “C'è un vuoto normativo che va colmato”, dice il segretario Fabio Righi. L'obiettivo non è avere un Antitrust, ma creare strumenti di controllo. Gli aumenti di questo periodo, spiega, sono da analizzare caso per caso. Righi porta l'esempio del boom del costo delle materie prime per i gel igienizzanti che fa crescere, poi, il prezzo finale. In fase di studio, anticipa, un meccanismo di agevolazioni per gli imprenditori tenuti ad acquistare dispositivi di protezione individuale per i propri lavoratori. Idea che sarà sottoposta ai colleghi di Governo. Nel frattempo, proseguono i controlli della Segreteria sugli eventuali rincari.

Nel servizio, l'intervista a Francesca Busignani, presidente Ucs

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