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Le vacanze non cedono alla crisi anche se nel portafoglio degli italiani domina la parola “prudenza”

28 giu 2010
Le vacanze non cedono alla crisi anche se nel portafoglio degli italiani domina la parola “prudenza”
Le vacanze non cedono alla crisi anche se nel portafoglio degli italiani domina la parola “prudenza”
Ultimissime dal fornte vacanze, più italiani partono ma per meno giorni. COnfesercenti racconta l'estate 2010 tra crisi e rinuncie, ma la vacanza no, non si tocca, a costo di mille sacrifici. Si metteranno in viaggio un milione e mezzo in più dell'anno scorso, ma con una permanenza fuori casa in media di due giorni più breve. Vacanzieri con le forbici in mano anche per l'amata gitarella fuori porta, non più lunga di tre giorni e scelta da due milioni di persone come compromesso tra voglia di vacanza ed esigenza di risparmio. Capitolo spesa: ogni famiglia sborserà 1.022 euro contro i 946 dello scorso anno. Una cifra che ovviamente molti italiani non potranno permettersi. Più di una famiglia su dieci, infatti, non si muoverà da casa. La rinuncia a fare le valige dipende per il 43% proprio dal costo della vacanza, segue per un 15% la necessità di lavorare. Una buona notizia sul fronte delle abitudini estive, vincono libri e giornali e cede il posto la tv. Ma la vera novità, complice la crisi, che in questo caso presenta il conto di tanti timori occupazionali, è il computer. Internet si rivela un insostituibile compagno di viaggio per un 17% di italiani, veri stakanovisti del lavoro anche sotto il sol leone.

Monica Fabbri

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