Voci di fusione fra banche, i sindacati chiedono chiarezza. Venerdì confronto con Carisp

Le voci di fusione fra Banca di San Marino e Carisp agitano i dipendenti che temono tagli al personale. Preoccupazioni che la settimana scorsa i sindacati hanno portato sul tavolo del Governo in un incontro con la rsa di Carisp. Nessuna conferma né smentita dall'esecutivo dato che si è parlato di progetti legati al consolidamento del sistema che potrebbero passare anche attraverso processi di fusione e accorpamento. Una valutazione quindi in corso, senza nulla di ufficiale. Venerdì è stato fissato un nuovo confronto, questa volta con gli organi amministrativi di Cassa di Risparmio.

“Per fare chiarezza – dicono dalla Csu - perché al di là di queste voci, elementi concreti non ci sono”. “Chiediamo massima trasparenza e informazioni puntuali su quelli che sono i progetti in corso e sulla sostenibilità economica e occupazionale”, commenta Gianluigi Giardinieri della Cdls. C'è anche preoccupazione per la clientela “perché l'assenza di chiarezza – spiega – fa venir meno la fiducia. Operazioni come la fusione fra banche sono delicate, non vanno affrontate a cuor leggero ma ponderate, analizzando bilanci e aqr. È il momento meno adatto – afferma - per creare stress nel sistema”.

“Qualora si dovessero concretizzare – gli fa eco Alfredo Zonzini della Csdl - sarebbe opportuno e auspicabile che fossero condivise, affrontate con il massimo coinvolgimento di tutte la parti, soprattutto per dare fiducia ai risparmiatori, con la garanzia dei posti di lavoro”.

Preoccupata anche l'Usl che chiede il mantenimento di tutto il personale impiegato nel settore bancario ribadendo la necessità, per uscire dalla crisi, di puntare sulle risorse umane attraverso la riqualificazione. “Per essere più competitivi – spiega il Segretario della federazione servizi e commercio Lucia Ceccoli - occorre passare attraverso la valorizzazione delle competenze che nel nostro territorio – aggiunge – ci sono”. Massima attenzione, quindi, all'evolversi della situazione, con la richiesta di essere informati prima, non dopo. “Non vogliamo venirne a conoscenza – dice Giardinieri - a giochi fatti”.

MF

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