E' indagata per omicidio colposo l'educatrice di 25 anni di nazionalità polacca alla quale era stato affidato dai genitori il 13enne annegato a Miramare di Rimini, l'estate scorsa. Il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha dato incarico ad un perito per verificare le condizioni del mare, del fondale e quindi della sicurezza del litorale in quella particolare giornata in cui si era verificato il decesso del ragazzino, trascinato per quasi un'ora dalla corrente.
Come riporta la stampa locale, nella zona dove sarebbe avvenuto l'annegamento, comunque, è già stato effettuato un sopralluogo nell'immediatezza dei fatti ed è già agli atti il dato secondo cui quel giorno, il 22 agosto 2024, c'era bandiera rossa ad indicare pericolo in acqua. Stando a quanto ricostruito la giovane, una delle educatrici di un gruppo di 24 ragazzi adolescenti provenienti dalla Polonia per un periodo di vacanze al mare, era in acqua, davanti allo stabilimento 86 insieme con il 13enne, quando era scomparso tra le onde.
Il ragazzino era stato ritrovato cadavere quasi due ore dopo qualche stabilimento balneare più a Sud, trascinato per almeno un'ora dalla corrente. La perizia della Procura della Repubblica dovrà stabilire quali erano le condizioni del mare quel giorno, importanti per capire perché nonostante la bandiera rossa e l'avvertimento del salvataggio fosse tornata in acqua con il secondo gruppo di ragazzini. Un'imprudenza dovuta probabilmente all'inesperienza della giovane accompagnatrice.