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22 febbraio 1931: il varo dell'Amerigo Vespucci

22 feb 2019
Amerigo Vespucci
Amerigo Vespucci
L'esistenza della “nave più bella del mondo” cominciò tra le acque su cui si affaccia l'antica colonia romana di Stabia, nel tratto meridionale del golfo di Napoli. Verso la fine degli anni Venti si rese necessario sostituire la nave scuola della Classe Flavio Gioia, pertanto, nel 1930, l'ingegnere Francesco Rotundi venne incaricato di progettare due unità navali da utilizzare per l'addestramento degli allievi. Rotundi si ispirò ai disegni del collega Sabatelli utilizzati per la costruzione del Monarca, celebre veliero della Real Marina del Regno delle Due Sicilie. Dal Regio Cantiere stabiese uscirono due imbarcazioni gemelle, cui furono dati i nomi dei due più illustri navigatori della storia italiana: Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci.

Il varo di quest'ultima ebbe luogo in una piovosa domenica di febbraio, alle 10.30 del mattino, nel giorno della morte di Vespucci, avvenuto nel 1512. Con i suoi 2.800 mq di superficie e 101 metri di lunghezza, rappresentava un gioiello di tecnologia per quei tempi. All'insegna del motto “Per la Patria e per il Re”, iniziò il suo primo viaggio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre dello stesso anno, fu consegnata la "bandiera di combattimento" al primo comandante Augusto Radicati di Marmorito. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la Vespucci rimase l'unica imbarcazione utilizzata per le crociere addestrative, per via della perdita della Cristoforo Colombo, che l'Italia dovette consegnare all'Unione Sovietica, quale risarcimento dei danni di guerra. Da quel momento fu assunto un nuovo motto “Saldi nella furia dei venti e degli eventi”, sostituito nel 1978 con quello definitivo, di leonardiana memoria, “Non chi comincia ma quel che persevera”, più adatto a incarnare lo spirito di addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare.

Col passare del tempo aumentò il suo prestigio diventando la nave militare più anziana ancora in attività e presenziando a importanti cerimonie nazionali, tra cui le Olimpiadi di Roma del 1960 e il 150° dell'Unità d'Italia. Gli interventi di ammodernamento delle apparecchiature apportati successivamente, non ne intaccarono lo stretto legame con la tradizione, evidente sia nell'aspetto sia nella gestione (le manovre eseguite rigorosamente a mano) e nei materiali utilizzati. Fornita di un equipaggio che con gli allievi raggiunge le 470 unità, la Vespucci è ancora oggi un'istituzione nella marineria internazionale; a dispetto del codice di navigazione, non c'è "gigante del mare" che non le riconosca la precedenza, omaggiandola con tre colpi di sirena. Per l'Italia svolge un ruolo fondamentale di rappresentanza all'estero della sua arte, cultura e ingegneria.

Alla nave Vespucci, San Marino Rtv ha dedicato diversi speciali tra cui "Al traverso di Dover", girato durante la campagna addestrativa 2018, e “Il Vespucci intorno al mondo 2017”, oltre ad un ciclo speciale di “Altamarea”. Carlo Romeo ha inoltre intervistato il comandante Roberto Recchia.

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