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A Cantiano e Pergola, invase da un fiume di acqua e fango. Lunedì la visita di Curcio, capo della Protezione Civile

di Maria Letizia Camparsi
19 set 2022

Un fiume di acqua, che poi diventa fango, che travolge e inghiotte tutto. Nel centro di Cantiano, borgo sull'Appennino marchigiano al confine con l'Umbria, la maggior parte dei negozi non esiste più. Allagato e sommerso il primo piano delle abitazioni e del comune, dove hanno perso anche l'anagrafe. Si lavora, con i piedi nella melma. "In poche ore - spiega Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano - sono cascati quattro quintali di acqua per metro quadro che hanno distrutto il centro storico, l'area industriale e isolato una frazione. Non avevamo acqua, elettricità e gas. Ora dopo quattro giorni siamo riusciti a ripristinare i servizi alla cittadinanza". La bomba d'acqua che ha causato 11 morti e due dispersi nelle Marche il 15 settembre non ha risparmiato nemmeno Pergola. Qui e negli altri borghi più colpiti della zona ha fatto un sopralluogo il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio: "Siamo stati molto contenti della visita - commenta Simona Guidarelli, sindaco di Pergola -. Ci ha assicurato massima disponibilità e ci ha dato informazioni utili". Qui, nella città delle 100 chiese, oltre alle abitazioni, a subire danni anche i beni culturali: "L'acqua è arrivata quasi a tre metri nella chiesa e ha rovinato quasi tutti i dipinti - spiega Pierluigi Morriconi, funzionario storico dell'arte Uccr Marche -. C'era anche Cristo di terracotta che si è sbriciolato. Vedremo con i restauratori come poterlo recuperare".

Nel video l'intervista ad Alessandro Piccini (sindaco di Cantiano), Simona Guidarelli (sindaco di Pergola) e Pierluigi Morriconi (funzionario storico dell'arte Uccr Marche)






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