EMERGENZA SANITARIA

Approvato il nuovo decreto-legge: stato d'emergenza fino al 30 aprile e spostamenti vietati tra Regioni fino al 15 febbraio

Domani si conosceranno le nuove fasce colorate. Istituita anche una zona bianca per aree a rischio basso

Il Consiglio dei ministri ieri sera ha approvato un nuovo decreto legge con le misure anti-Covid, prorogando lo stato d'emergenza fino al 30 aprile. Vediamo cosa comporta. Per conoscere i nuovi colori delle Regioni bisognerà attendere le ordinanze di domani, in mattinata il governo si confrontava con i relativi Presidenti sulle misure restrittive che saranno contenute nel prossimo Dpcm, in vigore da sabato. Presenti anche i ministri per gli Affari regionali e della Salute Boccia e Speranza e il commissario per l'emergenza Arcuri
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Intanto però il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge con le disposizioni per contenere la diffusione del contagio. Fino al 15 febbraio è confermato il divieto di spostamenti tra Regioni, se non per lavoro, salute o necessità. Sempre consentito il rientro alla propria residenza o domicilio. Per tentare di contenere ulteriormente i contagi, restano le limitazioni già previste nel periodo natalizio, ossia lo spostamento una sola volta al giorno verso un'altra abitazione privata di massimo due persone; si possono comunque portare i figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti. Se si è in zona gialla, tale spostamento può avvenire entro la Regione; altrimenti nello stesso Comune se in area arancione o rossa. Così come sono consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore ai 5.000 abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. E' istituita infine una zona “bianca”, per quelle Regioni che presentano scenario di tipo 1, livello di rischio basso e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. In questa area non si applicano i Dpcm che invece valgono per le zone gialle, arancioni e rosse, ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Possono comunque sempre essere adottate misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.  
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