Arrestato il presidente dell'assemblea capitolina: accusato di tangenti per favorire lo stadio della Roma

Arrestato il presidente dell'assemblea capitolina: accusato di tangenti per favorire lo stadio della Roma.
Nuovo colpo di scena in Campidoglio, all'alba i carabinieri hanno arrestato Marcello De Vito, esponente di punta del M5S e presidente dell'assemblea capitolina, il consiglio comunale di Roma. Perquisiti l'appartamento e gli uffici del Campidoglio.
L'accusa è corruzione e traffico di influenze illecite, presunte tangenti che De Vito avrebbe incassato direttamente o indirettamente dal costruttore Luca Parnasi, per agevolare il progetto collegato allo stadio della Roma, storia per la quale lo stesso Parnasi era già finito in manette. L'indagine è stata chiamata “Congiunzione astrale”, da una frase riportata in una delle intercettazioni telefoniche, sul momento particolarmente favorevole perché al governo ci sono esponenti 5Stelle.
I quali hanno però reagito malissimo alla notizia, Luigi Di Maio ha commentato: “E' un insulto a tutti noi: essere arrivati a questo o essersi presumibilmente avvicinato a certe dinamiche, per un eletto del Movimento, è inaccettabile”. Subito seguito dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che pur non commentando la vicenda giudiziaria dice di condividere le dure parole del collega, aggiungendo “non ho dubbi sul fatto che De Vito non possa assolutamente far parte del M5S”.

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