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“Azzardopoli”: a Rimini serata di sensibilizzazione contro il gioco d'azzardo

Appuntamento realizzato con il giornalista Gian Antonio Stella, autore del libro – inchiesta “La casta”, e Chiara Pracucci, psicologa e psicoterapeuta.

di Giacomo Barducci
4 nov 2025

Un incontro per mostrare come il gioco d'azzardo rappresenti una ferita sociale, alimentata da silenzi, complicità e interessi. È “Azzardopoli. Il bel paese dell'ipocrisia” appuntamento realizzato al Cinema Tiberio di Rimini con il giornalista Gian Antonio Stella, autore del libro – inchiesta “La casta”, e Chiara Pracucci, psicologa e psicoterapeuta.

"Nel 1990 - sottolinea Gian Antonio Stella - in Italia si giocavano 4 miliardi 850 milioni di oggi, aggiornati. Siamo saliti a 157 miliardi 453 milioni. È una escalation pazzesca dalla quale lo Stato poi ricava sempre di meno. Cominciò ricavando circa il 19% degli, lo dico tra virgolette, utili, adesso è sceso al 7,31%. È uno Stato biscazziere che ha creato un sacco di problemi di dipendenza e la cosa che fa più male è vedere l'ipocrisia di una serie di politici, in testa anche la stessa Meloni, che fanno le prediche agli altri su questo tema e poi quando tocca a loro governare fanno esattamente la stessa cosa".

Evento organizzato dalla “Rete Gap Rimini a contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico“. Rete di supporto che, in sinergia con il Servizio Dipendenze Patologiche di Rimini, mette a punto attività del piano locale di contrasto al gioco d’azzardo patologico, in riferimento ai Piani di Zona propri del Comune.

"Nel target 15-19 anni il gioco è fra i primissimi comportamenti problematici - evidenzia Michela Muccioli, psicologa e psicoterapeuta - questo vuol dire che il gioco d'azzardo patologico sta cominciando a coinvolgere sempre di più i giovani ma anche i giovanissimi. Per cui noi stiamo un po' cercando, noi dell'unità operativa di dipendenze patologiche insieme alla nostra rete GAP, di mettere insieme tutta una serie di attività che possano andare proprio a lavorare su questo aspetto. Le attività sono chiaramente quelle di sensibilizzazione e di informazione. Abbiamo bisogno di lavorare con i ragazzi per cercare di fare in modo di stimolare con i ragazzi stessi un pensiero critico rispetto al gioco e rispetto a quello che loro possono pensare il gioco possa portare".

Nel servizio le interviste a Gian Antonio Stella (Giornalista) e Michela Muccioli (Psicologa e psicoterapeuta)






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