BALLOTTAGGI

Ballottaggi Emilia-Romagna: affermazioni "storiche", per il centrodestra, a Ferrara e Forlì. Il PD "tiene", e si conferma a Reggio Emilia e Cesena

Affluenza in generale calo. Nella Provincia di Forlì-Cesena si è passati dal 69,24% del primo turno al 56,45% del ballottaggio

Una tornata, quella conclusasi ieri, da valutare con attenzione anche in vista delle Regionali, che si terranno il prossimo autunno, con la Lega in forte crescita. Matteo Salvini, del resto, in questa occasione, aveva puntato sul proprio “luogotenente” in Emilia-Romagna per tentare un'impresa che solo un paio di anni fa sarebbe apparsa impensabile: conquistare Ferrara; dal dopoguerra ininterrottamente, e saldamente, in mano al centrosinistra. Vittoria già sfiorata al primo turno. Al ballottaggio nessun problema per Alan Fabbri, che ha sfiorato il 57% dei consensi. “Terremoto” politico pure a Forlì: altra roccaforte “rossa” considerata inespugnabile; ma che, dopo 50 anni, ha voltato pagina. Anche in questo caso il secondo turno ha confermato l'esito del voto del 26 maggio. Il nuovo sindaco, allora, sarà Gian Luca Zattini che, sostenuto da una lista di centrodestra – a trazione leghista -, ha superato il 53%; non lasciando chance al rivale Giorgio Calderoni. Resta al centrosinistra invece Cesena, con Enzo Lattuca che ha staccato Andrea Rossi di oltre 11 punti percentuali. Nessuna sorpresa neppure a Savignano sul Rubicone, dove si conferma sindaco Filippo Giovannini, con il 57% di preferenze. In tutti questi casi l'astensionismo – che in Provincia ha portato ad una contrazione dell'affluenza di circa 13 punti – non ha giocato un ruolo decisivo. Così come a Reggio Emilia, dove il sindaco uscente del PD, Luca Vecchi - che per un soffio non era riuscito a riconfermare la poltrona al primo turno -, lo ha fatto ieri con una maggioranza schiacciante. Sconfitta “storica” invece a Mirandola, per il centrosinistra, che comunque “tiene” in diversi centri; come era già avvenuto, nel primo turno, nel Riminese. A dimostrazione di come il voto delle Europee – che a livello regionale aveva visto un exploit della Lega, ed una Movimento 5 Stelle, vicino comunque al 13% - a volte non ricalchi l'opinione degli elettori in merito alla scelta dei propri amministratori a livello locale.

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