EMILIA-ROMAGNA

Balneari: dalla Regione un piano condiviso per dare certezze al settore

Il giusto riconoscimento del valore aziendale dell'impresa, degli investimenti realizzati e della professionalità degli operatori, a tutela del lavoro di decine di migliaia di persone. È il cuore del documento - condiviso con le associazioni di categoria e presentato ai Comuni costieri per le loro osservazioni - che la Regione Emilia-Romagna porterà all'attenzione del Governo. Il testo vuol essere un contributo concreto alla riforma nazionale del comparto, in vista dell'applicazione della direttiva Bolkestein e alla luce della recente pronuncia del Consiglio di Stato che anticipa a fine 2023 la scadenza delle attuali concessioni.

D'impatto i numeri del settore in regione: 1.067 imprese balneari, di cui 959 in Romagna e ben 427 in provincia di Rimini; realtà per lo più a conduzione familiare, offrono lavoro a 45-50mila persone, a cui va sommato tutto l'indotto. Valore d'impresa, investimenti realizzati e professionalità si chiede siano considerati tra i criteri di valutazione dei nuovi bandi di gara, insieme agli standard qualitativi dei servizi e alla sostenibilità sociale e ambientale del piano degli investimenti.

Con l'esclusione del rialzo del canone demaniale che non dovrà essere oggetto di gara ma rimanere predeterminato per legge dallo Stato'. Si definisce poi necessario che Regioni e Comuni possano concorrere nella definizione dei criteri dei bandi di gara, si guarda ad aspetti quali il numero massimo di concessioni da rilasciare a ogni operatore e i limiti minimi e massimi di durata delle concessioni, per assicurare un congruo periodo al rientro degli investimenti'.

(Fonte: ANSA)

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