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Bollette: ristoratore, un cappio al collo, menù più caro

14 feb 2022
Gaetano Callà
Gaetano Callà

È un "cappio al collo che ogni giorno ti stringe sempre di più". Così il ristoratore e presidente di Fipe-Confcommercio Rimini Gaetano Callà definisce l'aumento delle bollette di luce e gas. Già prima le chiamava "i due dipendenti occulti", perché ciascuna costava quanto un cameriere. Ora gli importi "sono triplicati". Tra i suoi colleghi c'è chi da mille è arrivato a pagare l'energia oltre tremila euro al mese. "Se il governo non mette freno a questi aumenti paurosi - dice Callà - tutti quanti saremo costretti prima di tutto a rivedere un po' i prezzi".
A rischio il modello della Riviera romagnola, che ha sempre puntato su qualità per tutte le tasche. "Oggi non possiamo più guardare a quello - ammette il ristoratore - Dobbiamo anche pensare a come far fronte alle nostre spese". "Ci stavamo leggermente riprendendo" dopo le restrizioni. "Con questa batosta crolliamo di nuovo". "Molti colleghi sono chiusi, come anch'io in questo periodo, per criticità". Altri hanno già abbassato la serranda. "È triste, ma se non ce la fai, meglio tirar giù la serranda che morire di disperazione". Per San Valentino, "molti hanno festeggiato domenica". 




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