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Bonaccini: "Emilia, otto anni dopo il terremoto il 95% delle famiglie è rientrato nelle proprie abitazioni"

Ricostruzione quasi completata, assicura il presidente che ha incontrato i sindaci del cratere: "Senza coronavirus avremmo più posti di lavoro di allora"

di Francesca Biliotti
19 mag 2020

Emergenza Covid ed emergenza terremoto, il presidente dell'Emilia Romagna le accomuna perché il comune denominatore è sempre lo stesso, rialzarsi e ripartire, rimboccandosi le maniche, esattamente come accaduto da otto anni in qua, quando nel 2012 due forti scosse sismiche il 20 e 29 maggio colpirono duramente 54 Comuni e 4 capoluoghi, provocando 28 morti, 300 feriti e 45mila sfollati. In videoconferenza Bonaccini lo ribadisce: senza coronavirus oggi avremmo più posti di lavoro di allora. In otto anni, ha sottolineato con il sottosegretario Baruffi dopo l'incontro coi sindaci del cratere, sono stati concessi contributi per 6,4 miliardi di euro, di cui 4,9 già liquidati, erogati a persone e imprese: un miliardo e mezzo solo nell'ultimo anno. Gli edifici ripristinati sono 7.600, per circa 16 mila abitazioni (prime e seconde case) rese di nuovo agibili, oltre a 5.400 piccole attività economiche. Per la ricostruzione delle abitazioni, concessi contributi per 3 miliardi di euro, di cui 2,4 già liquidati, pari ad un 80%. Per le attività produttive concessi 1,9 miliardi, di cui 1,6 liquidati e 2.663 interventi completati.

Nel video l'intervista a Stefano Bonaccini presidente Emilia Romagna


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