COVID-19

Bonaccini: per esperti “terza ondata inevitabile, ma non possiamo chiudere tutto”

Presentato intanto il "Patto per il lavoro e per il clima": prevede investimenti pubblici e privati attorno ai 30 miliardi

Bonaccini: per esperti “terza ondata inevitabile, ma non possiamo chiudere tutto”.

Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e dell'Emilia-Romagna, afferma che a breve si discuterà col Governo “per capire come arginare il rischio di una terza ondata”. “Chi ne capisce più di noi dal punto di vista scientifico – dice Bonaccini - dice che è inevitabile”, ma il tema – chiarisce – è più che altro la forza che avrà la nuova ondata. "Per fare questo – continua - si studiano quotidianamente le curve di contagio" e in Italia la curva "è scesa complessivamente" ma "in maniera meno robusta di quello che si poteva prefigurare, anche perché non c'è stato un lockdown totale come a marzo". 
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“Dobbiamo fare le cose per bene – ha poi aggiunto a margine di una videoconferenza rispondendo a una domanda sul tipo di restrizioni anti-Covid che potrebbero arrivare - alla luce anche di quello che stanno facendo altri Paesi europei dove la situazione non è identica in ognuno". E questo, sottolinea, "a tutela dei professionisti dalla sanità che da febbraio scorso sono impegnati in una sfida che non gli fa più distinguere la notte dal giorno". Ma, per Bonaccini, “non possiamo richiudere tutto e tutti, a partire dal fatto che la scuola deve ripartire all'inizio del prossimo anno”. 
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Intanto lo stesso Bonaccini ha presentato il nuovo "Patto per il lavoro e per il clima", firmato con gli enti locali, i sindacati, le associazioni d'impresa e per la prima volta con Legambiente e la 'Rete Comuni rifiuti zero', con il quale - ha affermato - "prevediamo investimenti pubblici e privati attorno ai 30 miliardi". "Quando ci sarà la ripresa e il prossimo anno attraverso i vaccini arriverà l'immunità di gregge noi possiamo ripartire prima e meglio degli altri - ha aggiunto Bonaccini - Spero che qualcuno anche a Roma guardi a questo patto, cioè all'idea che almeno nelle intenzioni si è capaci a dialogare con tutti e nella strategia si guardi ai prossimi 10 anni, per una società più resiliente possibile", ha concluso il governatore emiliano-romagnolo. 
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