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Caro bollette, le preoccupazioni della Riviera: possibili aperture alberghi solo con massimo riempimento

7 ott 2022
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La stagione estiva, complice anche un meteo favorevole, è andata particolarmente bene per la Riviera romagnola. Una ripresa post-Covid azzoppata però dagli aumenti esorbitanti delle bollette. Ed ora ci sono dubbi e preoccupazione in vista del Natale. "In molti hanno deciso di dire di no" alle aperture invernali, riporta da Cattolica il presidente locale di Federalberghi Massimo Cavalieri. Archiviata l'estate, resta aperta in media una quarantina di hotel. "Il caro bollette ci spaventa tantissimo - ammette il presidente - Saranno meno gli alberghi aperti in inverno. Quelli che di solito erano aperti iniziano a fare i conti". A preoccupare è soprattutto il gas. Questa estate i rincari dell'energia elettrica sono stati del 300-400%, spiega Cavalieri. "Se dobbiamo aggiungere il gas, iniziamo proprio ad avere paura". Una proposta arriva da Riccione: tenere aperto solo nei giorni di massimo riempimento. "Stiamo valutando se si riesce a stare aperti con continuità come sempre, oppure aprire e chiudere a seconda dell'occupazione - spiega dalla sua struttura alberghiera Rita Leardini, vicepresidente di Federalberghi Riccione - Non abbiamo ancora preso una decisione definitiva". Tra i suoi colleghi "molti stanno ancora cercando di capire come potranno essere i prossimi mesi, c'è attendismo", rivela. L'estate appena trascorsa è stata "positiva, abbiamo rifatto i numeri del pre-pandemia", dice l'albergatrice. Ma ora sul groppone ci sono le bollette, "triplicate rispetto all'anno prima".





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