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Case famiglia: la Papa Giovanni XXIII risponde al ministro Salvini

di Mauro Torresi
2 apr 2019
SRV_PAPA_GIOVANNI_02042019_1930
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Il responsabile dell'Interno e vice-premier italiano nelle scorse ore lo ha definito “un business da centinaia di milioni di euro”, riferendosi alle case famiglia. All'accusa di “business” rivolta al sistema, risponde la Papa Giovanni XXIII la cui prima struttura fu aperta nel 1973 a Coriano e che basa la sua attività sugli insegnamenti del fondatore Don Oreste Benzi.


Se Salvini "fosse coerente - dice l'attuale responsabile dell'organizzazione, Giovanni Ramonda - farebbe nomi, cognomi e indirizzi di queste realtà che ricevono i contributi di cui parla". "Siamo lieti di invitarlo a visitare una delle nostre case famiglia dove ci sono educatori che vivono a tempo pieno con i loro figli e le persone accolte", prosegue Ramonda che illustra e difende l'attività da lui guidata.


Oggi sono 248 le case famiglia collegate alla Papa Giovanni presenti in tutto il mondo. A queste si aggiungono altre strutture come punti di accoglienza, di preghiera, comunità terapeutiche, centri educativi, sanitari e mense per un totale di 573 luoghi. L'organizzazione, ogni giorno riunisce “alla sua tavola”, questo il termine usato, 41mila persone. 204 sono le case famiglia attive in Italia.


Nel servizio, l'intervista a Giovanni Ramonda, responsabile della comunità Papa Giovanni XXIII


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