
È stata fissata per il 15 maggio l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Bologna per Louis Dassilva, il 35enne senegalese accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli. In quella sede, i suoi difensori — gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi — discuteranno il ricorso contro la seconda ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Rimini, Vinicio Cantarini, che ha confermato la detenzione in carcere.
Alla base del nuovo provvedimento ci sono soprattutto le dichiarazioni della nuora della vittima, Manuela Bianchi, ex compagna di Dassilva e ora indagata per favoreggiamento. Durante tre lunghi interrogatori davanti al giudice, Bianchi avrebbe fornito una versione dei fatti che, secondo la Procura, rafforzerebbe la posizione accusatoria nei confronti dell’uomo. In particolare, avrebbe raccontato che fu proprio Louis, la mattina del ritrovamento del corpo, a contattarla e a suggerirle come comportarsi con polizia e vicini.
Dassilva, in carcere dal 16 luglio scorso, continua a proclamarsi innocente e ha intrapreso uno sciopero della fame come forma di protesta contro la sua detenzione. Un gesto che testimonia il crescente clima di tensione intorno a un caso che, a mesi di distanza, resta ancora al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria.