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Catania: almeno 600 gli sfollati. Oggi Di Maio e Salvini in visita presso i territori colpiti

27 dic 2018
@ansa
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Feriti, crolli e danni, gente in strada e tanta paura per una scossa di magnitudo 4.8 sull'Etna, la più intensa da quando il vulcano ha ripreso la sua attività tre giorni fa. Il sisma alle 3:19 della notte tra Natale e Santo Stefano, ad una profondità di solo un chilometro. I crolli hanno interessato circa 15 abitazioni private ed anche alcune chiese.
Sono almeno seicento gli sfollati, sei i paesi etnei coinvolti. Intanto i tecnici hanno già sottoscritto una convenzione con Federalberghi per poter ospitare chi non puo' rientrare nella propria abitazione in strutture turistiche. Tutti coloro, invece, che hanno paura a rientrare a casa per il possibile ripetersi di qualche scossa potranno trascorrere la notte nei palazzetti dello sport aperti su disposizione delle autorita' competenti.
I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio saranno oggi in visita sui luoghi colpiti dal terremoto. Previsto, nel pomeriggio, anche un vertice in prefettura per fare il punto sulla situazione. Nei luoghi maggiormente colpiti dal sisma è in arrivo anche un team della Protezione Civile. Oggi il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, riunirà la giunta per dichiarare lo stato di calamità.
Notte tranquilla, quella appena trascorsa, dal punto di vista sismico sull'Etna: sul vulcano attivo più grande d'Europa gli strumenti dell'Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4:40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su altro versante, a Ragalna, ieri alle 21:14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2:18, di magnitudo 2.1. Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall'Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L'evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all'epicentro.

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